L'Ordine degli Psicologi ha appreso per mezzo stampa, la discussione inerente la tematica dei vari modelli di sostegno spendibili all'interno della scuola. In merito a quanto sopra, l'Ordine tiene a premettere che la professione di psicologo, regolamentata dalla legge 56/89, definisce suddetto ruolo all'art.1, come la professione che "comprende l'uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico, rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità". Detto ciò, si ricorda che i requisiti per l'esercizio dell'attività di psicologo, definiti all'art. 2, sono la laurea quinquennale in psicologia, seguita da un tirocinio pratico di due semestri, il successivo conseguimento dell'abilitazione in psicologia mediante l'esame di Stato ed in conclusione, l'iscrizione all'apposito albo professionale. Quanto sopra riportato è premessa indispensabile in quanto la discussione che l'aiuto all'interno della scuola possa essere fornito da pedagogisti e/o docenti con specifiche competenze, potrebbe, a nostro avviso, portare ad aspetti di fraintendimento. Il proposito specifico di progetti all'interno del contesto scolastico, è la prevenzione del disagio, coerente con l'obiettivo generale di promozione della salute e del benessere che si esplica solo attraverso modalità d'intervento specifiche che spesso si concretizzano nella costruzione o nell'applicazione di un progetto. In conclusione riteniamo opportuno che lo psicologo permanga il responsabile della costruzione di un progetto d'intervento psicosociale, con la preziosa collaborazione di dirigenti scolastici, docenti, pedagogisti ed eventuali altre figure educative per la promozione della salute e del benessere psicofisico di allievi, genitori, docenti, dirigenti, e tutto il personale che opera in ambito scolastico.
Dr.ssa Francesca Zucali
Addetta Stampa per il Consiglio dell'Ordine degli Psicologi di Bolzano