www.psibz.orgAggiornamentiRassegna StampaL'indifferenza e il valore dato dall'etica

L'indifferenza e il valore dato dall'etica

Sentendo le notizie che riguardano il ragazzo italiano di 22 anni pestato a morte davanti ad una discoteca spagnola, e il particolare sconcertante emerso,cioè, che tutti i presenti sono rimasti a guardare come se fosse uno spettacolo in un' arena ci si pone la domanda: come è possibile tale crudeltà e indifferenza. Certo conviene non intervenire e non cercare la rissa diffendendo il ragazzo, conviene evitare i problemi che emergono se ci si oppone ai violenti.. Sicuramente è meglio tornare a casa illesi . Noi però possiamo fare delle scelte, possiamo optare per qualcosa che non era previsto nel nostro programma. Noi possiamo dire si o no, intervengo o non intervengo. A differenza di altri esseri viventi noi uomini possiamo trovare delle soluzioni e scegliere ciò che ci sembra più conveniente. Sembra che per i ragazzi che hanno assistito passivamente al pestaggio del ragazzo sia stato più conveniente non intervenire. Ma siccome a diferenza degli animali possiamo scegliere, c'è il pericolo di prendere la scelta sbagliata. Diventa importante riflettere bene sulle scelte che prendiamo e su quello che facciamo ed è qui che entra in gioco il concetto dell'etica. Possiamo dire che l'etica sicuramente può aiutarci a essere più consapevoli delle scelte giuste.
Assistere senza intervenire, essendo oltretutto anche numerosi come in questo caso, a un pestaggio diventa anche un fatto di cultra e di civiltà oltre che di un'etica del vivere bene.
A maggior ragione , in quanto genitori responsabili, dovremmo impegnarci di più nell' insegnamento di principi di etica umana anche tenedo conto di influenze come videogiochi violenti, cyberbullismo( che abituano all' assistere alla violenza o addiritura essere protagonista di violenze, ma senza conseguenze "fisiche e/o legali") che disprezzano il valore della vita umana. Spesso non sappiamo che cose ascoltano oppure guardono i nostri figli e quindi ci manca la conoscenza per discuterne e rimanere nel flusso del dialogo con loro.
Noi e i nostri figli a volte facciamo delle cose perché siamo costretti a farle, da parte della legge o perché "si fa così". Succede in situazioni impreviste che però non siamo sotto questa pressione ma siamo liberi di fare una scelta, di fare i nostri interessi personali, quello che ci conviene oppure quello che possiamo fare per il bene altrui. L' educazione alla libertà umana, che è sempre legata alla responsabilità rispetto alle conseguenze che derivano da essa, deve sempre avere come scopo il vivere "bene". Tornando al triste evento accaduto in Spagna, urge sottolineare che l'indifferenza è forse l'atteggiamento più anti etico e ignavo che esiste perchè esclude la vita, i pensieri e sentimenti per altre persone. Ricordiamo che Dante, condannava gli ignavi (quelli che nella vita non prendono decosioni) a delle pene crudeli e li posizionava nell' antinferno per simboleggiare la loro viscida mediocrità e indifferenza che impediva loro di essere collocati sia nell' inferno che in paradiso.
Il vivere bene vuol dire anche avere la capacità di scegliere di fare star bene e rispettare gli altri.
Scelte etiche dovrebbero aprirci alle altre persone, ad altre esperienze e a essere cosi più felici.
la scelta fatta dai ragazzi quella sera ma anche di molte altre persone in casi simili, di non intervenire in casi di violenza assistista, non ha certo contribuito e non contribuirà queste persone a sentirsi bene con se stesse e con il mondo.

 

Articolo scritto dalla Dottoressa Sonja Prinoth
per il Progetto "Psicologi e Mass Media"
pubblicato sul quotidiano Alto Adige il 26.08.2017

 

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