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Arriva il pargolo e la coppia scoppia

Diventare genitore è sicuramente uno dei momenti più affascinanti, ma anche più complessi che una persona può trovarsi ad affrontare nel corso della propria vita. È un momento carico di aspettative e di speranze, tanto più se il bambino è desiderato. A livello psicologico si parla spesso di relazioni di coppia oppure del ruolo genitoriale in sé, ma si affronta ancora raramente un fenomeno che sta diventando sempre più presente nella società di oggi: la separazione di neo-genitori. Benché vi sia spesso una discreta consapevolezza del normale squilibrio relazionale e sentimentale, che avverrà dopo la nascita del figlio, sempre più coppie vanno in crisi. Per comprendere alcune delle sue cause dobbiamo fare un passo indietro: negli ultimi 50 anni, si è assistito alla graduale nascita di famiglie a stampo spesso iperprotettivo. Qui gli adulti si sostituiscono continuamente ai giovani, cercando di rendere la loro vita più facile e di eliminare tutte le loro difficoltà. Inoltre, l'attuale situazione socio-economica accentua ulteriormente questa situazione e succede così che i neo-genitori, per concrete necessità lavorative ed economiche, si appoggiano spesso e volentieri ai propri genitori, delegando loro le diverse e numerose responsabilità.
Come scriveva Oscar Wilde però "la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni" ed ecco che, sebbene queste richieste ed offerte di aiuto siano percepite come preziose e necessarie, portano inevitabilmente anche ad un rovescio della medaglia: i giovani hanno maggiori difficoltà nel creare la propria autostima, indipendenza e resistenza alle frustrazioni e la giovane coppia non riesce poi ad emanciparsi e creare un proprio nuovo nucleo familiare autonomo. All'interno di questi tipi di relazione essi rimangono quindi "figli" e vi sono ripercussioni sulla dinamica di coppia, che perde la propria connotazione adulta ed intima. Altri studi mettono invece in risalto come le situazioni di stress elevato mettano le coppie nella condizione di riconoscere più velocemente la qualità del proprio rapporto...e di separarsi più rapidamente rispetto a coppie che non hanno vissuto situazioni problematiche.
Dunque che fare?
- Farsi aiutare senza delegare eccessivamente. Un aiuto è sempre gradito e soprattutto utile. Definite però chiaramente, con chi vi sta aiutando, le vostre aree di "competenza", soprattutto se alcune situazioni vi mettono a disagio. È anche importante che ognuno impari a "gestire" i propri genitori;
- Lasciate che anche il neo-papà sia coinvolto nelle "prime cure" del bambino: ciò non solo allevia la fatica della madre, ma permette anche a lui di creare un rapporto più coinvolgente e diretto col figlio. Questo comportamento porta giovamenti anche al neonato, che sperimenta precocemente diverse esperienze percettive;
- Cercate di non cadere nella "trappola" mentale dell'aspettativa, ovvero cercate di non attribuire ad altri le vostre percezioni ed opinioni, aspettandovi da loro le reazioni che avreste voi al loro posto. La conoscenza della realtà si forma in noi attraverso gli esempi familiari che abbiamo ricevuto fin da piccoli ed in seguito alle esperienze di vita che abbiamo vissuto. La stessa situazione può avere quindi significati diversi a seconda di chi la osserva. Parlate apertamente delle vostre aspettative, dichiarate i vostri bisogni, spiegate perché qualcosa vi ha ferito o reso felice, ecc... in questo modo potrete evitare tante delusioni, rabbia ed aggressività;
- Una caratteristica molto apprezzata socialmente ed in amore è la coerenza. Purtroppo però, "per l'essere umano essere in contraddizione è una regola, non un'eccezione" (G. Bateson). In momenti di grandi trasformazioni come questo, è utile rimanere flessibili ed adattarci ai cambiamenti della realtà, senza pretendere da se stessi e dagli altri la coerenza assoluta, altrimenti si entra "nel dominio della patologia travestita da virtù" (G. Nardone)
- ritagliare spazi per sé e per la coppia! Cercate di dedicare regolarmente del tempo a voi stessi e ad attività di coppia. Il vostro piccolino non soffrirà per un paio d'ore di vostra assenza, ma potrà beneficiare due genitori più sereni ed affiatati.
- rivolgetevi ad un esperto prima che sia troppo tardi. Se vi accorgete che la situazione vi sta sfuggendo di mano, non esitate a chiedere aiuto ad uno/a psicologo/a per chiedere un supporto individuale o di coppia. A volte bastano pochi incontri per migliorare la vostra situazione.

Articolo scritto dalla Dottoressa Valeria Adami
per il "Progetto Mass Media"
pubblicato il 05.05.2018

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