A Bolzano è stato aperto un parco giochi innovativo che permette a tutti i bambini di giocare e divertirsi, soprattutto quelli con delle abilità differenti. Nel parco si possono trovare giochi adatti a tutti e si possono portare avanti temi come inclusione e sensibilizzazione.
L'interesse scientifico per le dinamiche delle famiglie in cui è presente un figlio disabile è relativamente recente e circoscritto agli ultimi cinquant'anni (Dall'Aglio,1994).
A partire dagli anni '60, si inizia a comprendere come le variabili in gioco nell'insorgenza del disturbo in particolare dello spettro autistico, siano numerose e che l'efficacia del trattamento è direttamente correlata con il grado e la qualità del coinvolgimento dei genitori (Foglio Bonda, 1987).
I genitori, inizialmente accusati di essere la causa del problema, oggi sono valutati fattori indispensabili per assicurare l'efficacia di qualsiasi trattamento (Ekstein, 1980).
Le difficoltà che comporta la gestione e la cura di un figlio con disabilità, possono essere varie e possono a lungo andare mettere in crisi la coppia genitoriale o il singolo genitore.
Le famiglie lasciate sole possono percepire la disabilità come un masso che schiaccia qualunque azione, iniziativa o progetto, come un peso impossibile da sostenere (Michelini, 2007). I genitori si ritrovano così invischiati in pericolosi circoli viziosi che non gli permettono di affrontare le necessità quotidiane e questa situazione va ad impattare sul processo di sviluppo e crescita del bambino e sul benessere psicologico dell'intero nucleo familiare.
E' necessario creare quindi un luogo di ascolto e supporto psicologico sia individuale che in gruppo, in modo tale da permettere al singolo genitore di trovare uno spazio di ascolto libero dove poter esprimere e elaborare senza timore le loro emozioni, sentimenti e vissuti legati all'essere genitori di figli disabili. Non solo, anche il quotidiano deve essere "attrezzato" a supportare questo disagio. Il parco giochi è un esempio concreto che permette ai genitori di incontrarsi e confrontarsi; sentirsi meno soli e mettere in secondo piano, per qualche momento, le differenze.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Laura Turturro
per il progetto "Psicologi e Mass Media"
pubblicato sul quotidiano Alto Adige il 10.09.2016
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